1. RIASSUNTO DELLO STUDIO: LEONARDO DA VINCI, IL DISEGNO DI VENEZIA E L’APOSTOLO TADDEO NELLA CENA
Questo studio mette in luce un collegamento raramente esplorato tra il Disegno della Testa di Cristo conservato a Venezia, di Leonardo da Vinci (circa 1490), e la figura dell’apostolo Taddeo nell’Ultima Cena. Questo confronto si basa su un’analisi morfologica precisa.
2. UN CONFRONTO MORFOLOGICO A PARTIRE DALL’ULTIMA CENA DI GIAMPIETRINO
Data l’alterazione dell’affresco originale, lo studio si basa sulle principali copie antiche (Giampietrino, Oggiono, Tongerlo). Questo approccio consente di ricostruire fedelmente i tratti di Taddeo. Un confronto morfologico rigoroso rivela una sorprendente corrispondenza tra il volto di Taddeo e quello del Cristo nel Disegno di Venezia, evidenziata dalla sovrapposizione dei contorni.

L’Ultima Cena (copia di Giampietrino), Taddeo al centro

Sovrapposizione: tracciato del Disegno su Taddeo (inverso)
3. PUNTI MORFOLOGICI OMOLOGHI
In complemento alla sovrapposizione dei contorni, è stato effettuato un rilevamento preciso di diciotto punti morfologici omologhi sulle due figure, al fine di convalidare in modo metodico le corrispondenze osservate.
L’analisi stilistica ed espressiva mostra che Taddeo conserva tratti caratteristici del Cristo.


4. AVVICINAMENTO TRA ADAMO (ADAMO ED EVA DI GIAMPIETRINO) E TADEO
Inoltre, il confronto si estende al dipinto Adamo ed Eva, attribuito a Giampietrino. Vi si ritrovano le stesse caratteristiche morfologiche presenti nei ritratti di Taddeo e del Cristo. Questa continuità suggerisce la circolazione, all’interno della bottega di Leonardo, di un tipo fisionomico elaborato dal maestro stesso.
5. UN MODELLO COMUNE
Questo schema illustra l’ipotesi secondo cui il Disegno della Testa di Cristo di Venezia, di Leonardo da Vinci, potrebbe costituire la fonte comune per i volti di Taddeo nell’Ultima Cena e di Adamo nel dipinto Adamo ed Eva di Giampietrino.
Non si può tuttavia escludere l’esistenza di un modello dipinto da Leonardo oggi perduto, al quale alcuni dei suoi discepoli si sarebbero ispirati direttamente. Questo modello ipotetico avrebbe potuto fungere da tramite tra il Disegno e le opere della bottega.
Infine, le conclusioni di questo studio sono rafforzate da perizie recenti del mercato dell’arte. Tali perizie riconoscono l’impronta leonardesca in queste figure, confermando così l’ipotesi di un modello comune.

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